Il Gal “Terra è Vita” a sostegno di “Blockchain” il nuovo strumento tecnologico di tutela dei prodotti agroalimentari

18 novembre 2019

Tutela dei prodotti agroalimentari in generale e di quelli provenienti dalla Regione Campania in particolare. E’ questo l’imperativo categorico che il sistema di produzione agroalimentare si pone come obiettivo da raggiungere nei prossimi anni per difendere il “Made in Italy”, le cui produzioni, purtroppo, subiscono la cattiva e diffusa abitudine di essere copiate e “taroccate”, non solo sul territorio Nazionale, ma anche all’estero.

 

Di questo e altro si è discusso giovedì 14 novembre presso la Camera di Commercio di Salerno, in un incontro dal titolo “Blockchain i nuovi modelli di competitività in agricoltura” dove hanno partecipato anche esponenti del Gal “Terra è Vita”, presieduto da Franco Gioia. Al dibattito, inoltre, erano presenti rappresentanti di Confagricoltura Salerno e della Regione Campania, oltre all’assessore regionale per l’innovazione ed internazionalizzazione Valeria Fascione, che ha spiegato l’applicazione di uno strumento tecnologico denominato “Blockchain” in grado di contrastare i “falsi prodotti”.

“Il sistema integrato Blockchain – ha spiegato Fascione - è un'innovazione tecnologica in grado di garantire in totale trasparenza l'intera tracciabilità della filiera di produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli in particolare BIO e DOCG, consentendo di certificarne la qualità, la provenienza e la filiera produttiva.

 

Il Presidente del Gal “Terra è Vita”, pur non partecipando in prima persona all’incontro (in quanto impegnato in altri incontri istituzionali), ha plaudito all’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio di Salerno per diffondere questo sistema innovativo di contrasto a quelle che possono essere definite delle vere e proprie truffe nell’agroalimentare. “Davvero una iniziativa lodevole – ha dichiarato Gioiail Gal “Terra è Vita” quando si tratta di tutela dei prodotti agroalimentari è sempre in prima linea. Se poi, come ha affermato l’assessore regionale Fascione, sui prodotti “taroccati” c’è un giro d’affari di circa 100 miliardi di euro l’anno, allora credo sia importante intervenire per tutelare le nostre produzioni e soprattutto i consumatori finali”.

 

Su questo strumento innovativo “Blockchian”, il Consiglio Regionale ha lanciato la proposta di redigere una legge regionale per applicare questa tecnologia al settore dell’agricoltura, che rappresenterebbe una svolta, da valorizzare al meglio col supporto di tutte le associazioni e le istituzioni territoriali.

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